Colson Whitehead gioca a carte da sempre. Piccole poste tra amici, perlopiù scrittori con cui vince facilmente grazie alla sua "faccia da poker". Quando "Grantland", una rivista sportiva, si offre di pagargli l'iscrizione alle World Series di Texas Hold'em di Las Vegas, capisce però che deve fare sul serio. Così si sottopone a un duro allenamento per resistere ai sette giorni di torneo che lo aspettano, alla tensione e ai buffet dei casinò. "La nobile arte del bluff" è il racconto della sua immersione in un mondo che finora abbiamo conosciuto solo tramite la Tv. E una riflessione, tanto caustica quanto divertente, sull'America di oggi, la depressione e il peso dei nostri fallimenti.
Colson Whitehead è uno scrittore e giornalista americano nato il 6 novembre 1969 a New York, ma ha vissuto a Manhattan buona parte della sua vita.
La sua famiglia ha una società di reclutamento di dirigenti e quindi mastica da subito il successo imprenditoriale che lo porterà a frequentare le più prestigiose scuole. Frequenta la Trinity School a Manhattan e si laurea all'Università di Harvard nel 1991. Lavora inizialmente per la rivista Village Voice e nel frattempo inizia a comporre le prime