La vicenda ruota attorno alla redazione della RAI siciliana. Il direttore, Michele Caruso, tralascia di dare la notizia dell'avviso di garanzia a Manlio Caputo, figlio del leader della sinistra siciliana, accusato dell'omicidio della sua fidanzata, Amalia Sacerdote, anche lei un cognome importante perché suo padre è il segretario generale dell'Assemblea Regionale Siciliana. La ragazza è stata trovata morta a casa sua con il cranio fracassato da un pesante portacenere e quel cadavere crea non pochi problemi, per le rivalità politiche dei genitori dei due giovani e per le evidenti connessioni con i poteri economico, giudiziario, giornalistico e politico dell'isola, una rete così solida - rizzaglio è una rete a forma di campana - cui è difficile sfuggire perché i piombini che girano tutt'intomo la portano a fondo e poi una corda la serra e dentro ci restano i pesci.
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.
Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.
Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &
Carino ma non esaltante. Un po' ripetitivo e scontato in alcuni punti. Mi sono mancate le "macchiette" ironiche che caratterizzano i romanzi con Montalbano e, soprattutto, si legge una sorta di rassegnazione alla convivenza con gli intrighi politici che oramai dilagano in tutta Italia e non solo, ahimé, solo in Sicilia.
La rizzagliata
Anonimo - 08/02/2010 09:23
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Mi ha profondamente deluso questo Camilleri. Premetto che a me dello scrittore piace soprattutto Montalbano, con l'arguzia e la spontaneità sua e degli altri personaggi che gli fanno da contorno. Qui mi è parsa solo una montatura fatta per dimostrare che in Sicilia va tutto male e che vince sempre e purtroppo la mafia. Non vogliamo dare un minimo di speranza ai siciliani? Li vogliamo proprio affondare negli intrallazzi tra sporchi personaggi politici e mafiosi? A che servono le speranze che i giovani reagiscano e preparino un futuro migliore come si va dicendo di tanto in tanto se, uno scrittore siciliano, dà solo un aspetto così negativo della realtà del suo paese. Avrei preferito che, come Montalbano anche Michele Caruso si fosse dedicato a far luce su di un assassinio, e non buttare tutto in una rizzagliata dove sono presi solo i pesci piccoli, vittime e non colpevoli!
La rizzagliata
Anonimo - 05/01/2010 11:00
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Come sempre, Camilleri non delude mai e si legge tutto d'un fiato e........... rappresenta la "vera" Sicilia come nessun altro; si colgono gesti, emozioni e parole non dette (quelle che a noi siciliani danno il senso della verità).
Anonimo - 20/02/2010 09:42
Anonimo - 08/02/2010 09:23
Anonimo - 05/01/2010 11:00