Rosa, la bella Rosa, succube del suo passato, schiava della eredità della sua famiglia.
In questo racconto ci sono alcune domande desiderose di risposte:
- se la famiglia venisse disgregata, resterebbero intatte le relazioni fra generi e quelle tra generazioni e stirpi?
- le responsabilità della generazione che precede, vengono addebitate su quella che segue come un imprinting genetico che marchia la successiva generazione?
Noi siamo il frutto ed il totale delle generazioni passate: i loro malesseri, le loro frustrazioni ma anche le loro gioie si sommano in noi.
L'autore ha voluto finalmente mettere su carta e rendere pubbliche delle vicende lontane nel tempo, avvenute in una famiglia qualunque, una famiglia che ha attraversato i lustri silenziosamente.
È un bel libro, con almeno due punti forti, anzi fortissimi: una delicata, accorata visione della Storia e della società dal punto di vista dei più "deboli", donne e bambini, con un calarsi intenso nella loro realtà; ed una straordinaria interazione tra reale ed irreale, che, anche se non completamente risolta, rende un'atmosfera affascinante ed a tratti inquietante... Purtroppo vi sono anche punti deboli: alcune piccole incongruenze (di cui non posso dire altro per non svelarne la trama), ed una scrittura non curatissima, a volte poco scorrevole...
Ma in sostanza si tratta di un libro affascinante, che vale la pena leggere.
mariapiadicerbo - 15/02/2017 09:07