La testimone del fuoco

La nostra recensione

La recensione di Mondolibri:
La testimone del fuoco di Lars Kepler: in contemporanea nazionale nelle Librerie Mondolibri e sui siti del Club Dopo L'ipnotista e L'esecutore, una nuova indagine per l'ispettore Joona Linna, alle prese con un duplice omicidio che lo mette di fronte anche agli incubi del proprio passato. Lars Kepler è uno pseudonimo con il quale firmano i loro thriller di successo ormai internazionale due scrittori svedesi che fanno coppia anche nella vita privata: Alexandra Coelho e Alexander Ahndoril. Prima di scrivere insieme hanno pubblicato con i propri nomi altri romanzi, ma è con l'invenzione comune dell'ispettore capo della polizia di Stoccolma, Joona Linna, protagonista di L'ipnotista e L'esecutore che hanno sfondato le porte del successo prima in patria, poi nel resto d'Europa. Partito, come tanti altri, con la scomoda e ingombrante etichetta di "erede di Stieg Larsson", il duo Lars Kepler (nom de plume che comunque contiene un esplicito omaggio a Larsson) ha dimostrato di sapersi sganciare da paragoni che servono solo ad aiutare un po' il mercato ma non a descrivere e a cogliere il valore autonomo di un romanzo. Ovviamente, l'abilità più evidente è quella di utilizzare gli elementi "classici" del genere con sufficiente padronanza per costruire un prodotto ben confezionato e credibile. Suspense ben dosata e mai abusta, colpi di scena puntuali, sottotracce narrative svianti ed efficaci, ritmo del dialogo incalzante, finale inaspettato e spiazzante, un detective "seriale" ben caratterizzato e sufficientemente atipico sono le caratteristiche di serie di Lars Kepler emerse con evidenza nei due romanzi precedenti e messe a frutto anche in questa terza prova, La testimone del fuoco, con ottimi risultati. Il tutto, alla fine, rende la lettura scorrevole e piacevole, veloce e aperta, tenendo sempre alto per il lettore il ritmo della narrazione. E che cosa si vuole di più da un thriller? In un istituto di accoglienza per adolescenti con comportamento autodistruttivo a Sundsvall, vicino a Stoccolma, viene rinvenuto il cadavere di Miranda, una delle ragazze ricoverate, distesa supina sul letto, le lenzuola intrise di sangue e le mani posate sugli occhi. Quando l'ispettore Joona Linna arriva sulla scena del delitto resta sconcertato dalla teatralità della posizione del corpo e dagli altri elementi presenti sul luogo: la testa spaccata e il corpo pulito nonostante vi sia sangue dappertutto, la chiave inserita nella serratura all'esterno. L'unica a essere in possesso della chiave è una delle infermiere che seguono le ragazze. Gli agenti si mettono alla ricerca della donna e trovano così il secondo cadavere nella stessa posizione della ragazza: unica differenza, l'infermiera è stata uccisa da un martello, Miranda da una pietra. Nessuno ha visto o sentito niente. Quando però nella camera di Vicky, 15 anni, viene ritrovato sotto il cuscino un martello e impronte di sangue sul davanzale, il caso sembra già risolto. Però Joona Linna capisce che il mistero non riguarda soltanto le due vittime: ma Vicky non si trova e quando una giovane donna denuncia il furto della sua macchina parcheggiata vicino all'istituto con all'interno il proprio figlioletto di soli 4 anni, per la polizia comincia una drammatica corsa contro il tempo per trovare la presunta assassina e salvare il piccolo. Forse è veramente Vicky l'assassina di Miranda, ma nessuno riesce a trovarla. Pochi giorni dopo l'auto viene ritrovata vuota dentro un fiume, precipitata da un viadotto. Ormai tutti sono convinti della colpevolezza di Vicky; tutti tranne uno: per l'ispettore Linna infatti troppi elementi lasciano aperto più di un interrogativo. Intanto, una medium, Flora Hansen, sostiene di avere visto la scena del crimine: la visione di una ragazza che chiude gli occhi, porta le mani sul volto e sangue dappertutto. Joona Linna, anticonformista e spesso poco ortodosso nel suo metodo d'indagine, vuole a tutti i costi seguire anche questa pista, sapendo