Attratto dagli studi sull'ipnosi, il narratore sottopone ad alcune sedute di mesmerismo il suo amico Ernst Valdemar, il cui temperamento nervoso lo rende un buon soggetto per gli esperimenti magnetici. Incuriosito dalla conoscenza degli effetti del mesmerismo su una persona morente, il narratore propone successivamente a Valdemar, sofferente di tubercolosi, di condurre l'esperimento in punto di morte. Quando arrivano le ultime ore di vita di Valdemar, il protagonista, con l'aiuto dei medici e del suo assistente, procede ad ipnotizzare il paziente... Storia impressionante e con un finale da mozzare il fiato, "La verità sul caso Valdemar", o in inglese "The Facts in the Case of M. Valdemar", è un breve racconto di suspense e terrore a sfondo psicologico, scritto da Edgar Allan Poe nel 1845. All'inizio di quello stesso anno, Poe aveva pubblicato con notevole successo la sua poesia "Il corvo", che contribuì a diffondere il presente racconto tra i suoi contemporanei. E tuttavia "La verità sul caso Valdemar" è una delle opere che assicurerà fama all'autore nel mondo letterario anche dopo la sua morte e resta ancora oggi uno dei suoi esempi più significativi nell'ambito della narrativa del terrore.
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.