Capolavoro della lirica d'amore indiana e testo fondamentale della letteratura erotica di tutti i tempi, le cinquanta strofe di questo poemetto (scritto in sanscrito e attribuito al kasmiriano Bilhana, XI-XII secolo d.C.) costituiscono un'unica, languida e struggente invocazione all'amata e una voluttuosa rievocazione dei giochi amorosi che un tragico destino pare voler interrompere per sempre. Al poemetto si accompagnano (riprodotte per la prima volta a colori in un'edizione occidentale) le diciotto miniature del suo unico manoscritto illustrato, degli inizi del 16 secolo: la sensuale e affascinante visualizzazione di una storia d'amore che ha il sapore dell'eternità.