Alla fine del XVI secolo le campagne della media pianura bergamasca erano abitate da famiglie di piccoli contadini e artigiani raccolti in poveri centri abitati. Nelle comunità che sorgevano lungo il corso dell'Adda e nel Fosso bergamasco, ai confini con il territorio milanese, i piccoli proprietari terrieri locali andavano ormai perdendo tutto ciò che era stato loro trasmesso dalle generazioni passate, non riuscendo a resistere all'avanzata del capitale cittadino. Sui vasti patrimoni terrieri delle famiglie più ricche di Bergamo lavoravano braccianti e mezzadri uniti dalla medesima povertà, dalla quale solo le poche famiglie che avevano saputo conservare le proprie terre, riuscivano a difendersi.