Il «Lupo» che salvò gli Uffizi. Come il generale Karl Wolff, capo delle S.S. e della polizia germanica in Italia, usò anche l'arte fiorentina per salvare la sua vita
Che ruolo giocò il capo delle S.S. e della Polizia tedesca in Italia generale Karl Wolff, soprannominato "lupacchiotto" dal suo superiore Himmler, nelle vicende delle opere d'arte fiorentine asportate in Alto Adige? Fu per amore dell'arte o per interesse personale a salvare se stesso che intavolò trattative con i Servizi Segreti americani a Zurigo? Quali effetti scaturirono dal suo intervento per scongiurare il pericolo che le opere in questione oltrepassassero il confine dell'Austria, contro le pressioni di Hitler che sognava di creare a Linz il Fuhrermuseum? Dove sono finite le opere d'arte che ancora oggi non sono state ritrovate? E quante ne mancano ancora dai Musei fiorentini? Nuovi documenti e testimonianze fanno luce su questa appassionante vicenda, che riguarda Firenze e il mondo intero, personaggi noti e meno noti, sullo sfondo della fine della Seconda guerra mondiale.
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