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Descrizione
Se per qualche decennio l'epopea del western è stata raccontata nei termini di buoni contro cattivi, con i cowboy dalla parte dei buoni e i nativi dalla parte dei cattivi, a partire dagli anni '70 la Storia è stata riscritta. Cresciuto con i classici del genere, Aram Mattioli s'inserisce in questo filone con un volume che racconta il violento processo di colonizzazione messo in atto contro i nativi indiani. Una vicenda che comportò la perdita di gran parte dei territori, delle risorse naturali, delle basi di sussistenza e del diritto ad autodeterminarsi. Attraverso un racconto che prende in considerazione il punto di vista dei "vinti", Mattioli ci consegna un ritratto vivido ed efficace, che smonta le costruzioni della visione occidentale mantenendosi in perfetto equilibrio tra empatia e trattazione storico-scientifica.
Aram Mattioli Classe 1961, insegna Storia contemporanea all'Università di Lucerna ed è noto a livello internazionale per i suoi studi sulla storia dell'antisemitismo e del fascismo italiano. Per molti anni si è occupato della storia dei nativi nordamericani. Scrive su «Die Zeit».
"Come tanti della mia generazione sono cresciuto con le riduzioni cinematografiche di Winnetou e di Calza di Cuoio, con i fumetti e naturalmente con i western americani, che negli anni Settanta venivano trasmessi negli oratori migliori. Ben presto cominciai ad avere l'impressione che in quelle epopee eroiche c'era qualcosa che non tornava".