Fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale la Corea era un unico Stato, con un lungo passato di dominazioni ma con solide radici culturali. Una sanguinosa guerra lo ha diviso e ne ha modificato il destino creando due nazioni che marciano a ritmi diversi ma che, curiosamente, mantengono alcune peculiarità simili. Nonostante le differenti sorti, Nord e Sud sono alle prese con la stessa affannosa ricerca, nel tentativo di esibire la propria eccellenza al mondo, esercitando una enorme pressione sui giovani, a cui è affidato il compito fondamentale di condurre il paese, a Sud, verso la modernità e lo sviluppo economico, a Nord, verso un riscatto politico che esige la riunificazione e l'indipendenza. Filippo Venturi ha dato avvio, nel 2014, a un progetto fotografico sulla penisola coreana. Nel 2015 ha realizzato, in Corea del Sud, Made in Korea. Nel 2017 si è recato in Corea del Nord per realizzare la seconda parte, Korean Dream. Il simbolo dell'infinito che lega i due lavori esprime perfettamente il concetto di "nastro di Mobius", cioè la rappresentazione di realtà parallele che corrono sulle due bande del nastro, come formiche di Escher.