La durevole fascinazione esercitata dal manifesto avanguardista nasce dalla particolare modalità comunicativa che esso realizza, abbattendo le barriere tra realtà e letteratura. Espressione di forti tensioni ideologiche in ambito letterario, politico e sociale, il manifesto avanguardista si ripromette di rielaborarle per il pubblico in maniera diretta e spesso polemica. E atto performativo, in senso sia teatrale che retorico, messa in scena dalla fruizione interattiva e atto linguistico perlocutorio e illocutorio, che non si limita a prefigurare bensì istituisce una nuova realtà. Mentre dice cos'è e come va fatta la letteratura, il manifesto è e fa letteratura: affermando, esso compie, e la parola tradotta in (re)azione diventa "manifestAzione". Riunendo studi dedicati al manifesto avanguardista in varie aree linguistico-culturali, questo volume mira a fornire un contributo alla definizione concettuale di tale "oggetto culturale" in una prospettiva multidisciplinare come genere interstiziale e ibridazione di modalità espressive, retoriche e codici differenti all'insegna della performatività.