Misto di storia e di invenzione, "Marginali esistenze" ricostruisce, incrociandole con gli accadimenti e lo sfondo culturale di ogni epoca attraversata (fino alla seconda guerra mondiale, alla Resistenza e al dopoguerra), le "piccole" vicende, attraverso i secoli (dalla metà del XVII secolo all'inizio degli anni Cinquanta del XX), di un ceppo familiare della Campania "infelix", osservandone crescita e metamorfosi, «fantasmi » tirati fuori «dal buio del tempo». Il filo rosso che lega personaggi, luoghi e situazioni è la marginalità. La vita popolare viene osservata, con attenzione all'antropologia e al folklore, attraverso lo sguardo empatico di chi se ne sente erede.