Carlo Giovannelli, antifascista e partigiano, racconta la storia della Resistenza pistoiese tra luci e ombre. Condannato con Silvano Fedi, Giovanni La Loggia e Fabio Fondi dal Tribunale Speciale nel 1939, l'8 settembre del 1943 fu tra i primi a organizzare la lotta di Liberazione. Comandante della brigata "Puxeddu", Giovannelli racconta gli eroismi ma anche la delusione per aver osservato il repentino cambio di camicia di molti che fascisti prima, furono solerti libertari dopo. In questo libro anche tutta la rabbia per il comportamento di altre forze resistenziali nei confronti di quello che per lui era, prima che un compagno di lotta, un amico fin dall'infanzia: Silvano Fedi il partigiano più amato e "strumentalizzato" di Pistoia. Nel libro spazio è dedicato ai "dubbi" sul 29 luglio 1944 con la morte di Silvano Fedi, ma anche a presenze come quella di Licio Gelli che dalla milizia fascista passò oltre e con la protezione del partito comunista riuscì ad aver salva la vita dopo la Liberazione, per finire poi con lo scrivere il proprio nome alla storia oscura della P2.
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