Mia figlia follia - Dolores Massa Savina

Mia figlia follia

Dolores Massa Savina
pubblicato da Il Maestrale

1 recensioni

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Maddalenina, in testa un ridicolo fiocco rosa, vive emarginata in un paesino, col sostegno economico della pensione d'invalidità "per matti". Alle nove del mattino, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, l'orologio a cucù della camera da letto le dà una risposta tanto attesa, tre nomi: Graziano Lucente, Quirico Malannata, Rocco delle Spezie. Ora Maddalenina sa. Adesso può finalmente realizzare il suo progetto di vita: mettere al mondo una bambina. L'approccio ai tre futuri improbabili mariti non sarà privo di peripezie, fra regolari sparizioni di ceri votivi dalla chiesa, il barbiere di paese indeciso se scacciare la matta o servirla, la vecchia e guaritrice muta Maria Carta (malgrado tutto eletta a confidente). Intanto la pancia inspiegabilmente si gonfia e un sogno, forse, prende letteralmente forma.

Dettagli

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani

Editore Il Maestrale

Collana Narrativa

Formato Brossura

Pubblicato 01/09/2010

Pagine 192

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788864290133 9788864290133

1 recensioni dei lettori media voto 5 su 5

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Mia figlia follia

claudiopiras - 09/06/2013 06:37

Ho letto questo libro un paio di anni fa e mi chiedo come mai non l'ho recensito prima. Lo faccio ora dopo aver visto che nessuno qui lo ha ancora fatto... e già questo mi sembra scandaloso, perché questo è un libro che merita se ne parli. Per due terzi mantiene un carico di emotività che diviene struggente, pur alternato con episodi quasi comici, o tragici se vogliamo. Non mi sto contraddicendo, Maddalenina è una protagonista per così dire controversa. Lei genera schifo da parte dei suoi concittadini che la insultano, la scacciano o la evitano. Pochi, comprendendola, la amano. Ma più lei viene maltrattata dagli altri più il lettore le si sente solidale e si sente di amarla. Lo fa forse con un pizzico di senso di colpa, perché nel profondo di se stesso forse si chiede se lui non è come i tanti che emarginano Maddalenina. Si chiede in particolare se non gli è capitato pure a lui di incrociare una figura "miserabile" per la strada ed esserle rimasto indifferente, schifato, o averla addirittura trattata male. Un senso di colpa retroattivo ci avvolge mentre leggiamo questo libro e ci fa amare inconsapevolmente ancora di più la sua protagonista. Viviamo la sua sofferenza, addirittura più di lei, che in quanto matta, e in parte incosciente verso il suo stesso dolore. Non si rende conto del suo stato, della sua emarginazione, non sente l'odio o il rigetto dei suoi compaesani, lo sentiamo noi per lei invece e per via della sua innocenza lo avvertiamo maggiorato. Maddalenina è uno dei personaggi più tragici e affascinanti di cui mi sia stato dato di leggere. Ma non è l'unico personaggio che mi ha colpito nel libro. Ce ne sono degli altri, l'amica-vicina di Maddalenina, che ascolta le sue confessioni, e gli amanti della folle. Non c'è che dire, lei li ha scelti oculatamente, anche se il pastore è quello che mi è piaciuto di più, forse perché l'unico capace di vincere i pregiudizi che condizionano tutti gli altri personaggi del libro, o quasi. Il finale del romanzo, che non svelerò, è qualcosa di inconcepibile, imprevisto, forse ne avrei amato di più uno diverso, ma anche questo ha il suo fascino, spalanca un intero mondo di dubbi e possibilità, non è da sottovalutare...

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