"Felicissima ero anch'io. Cominciavo a fare qualche breve passeggiatina con Papà e la mia gioia raggiungeva il colmo quando riuscivo a trovare un pretesto per farmi prendere a cavalluccio. Oh, come mi sentivo contenta lassù! Mi sembrava d'essere così in alto da dominare tutto il mondo! Mi tenevo con le manine al suo collo, poggiavo la mia testa alla sua, e i miei riccioli lunghi color biondo rame scendevano a confondersi con la sua barba." Clelia Garibaldi nasce a Caprera il 18 febbraio 1867, ultima figlia di Giuseppe Garibaldi e Francesca Armosino. Per tutta la vita si dedica alla memoria del padre. Muore il 2 febbraio 1959.
In occasione delle celebrazioni del duecentesimo anniversario della nascita di "Giuseppe Garibaldi" è stato riportato alla luce il diario, personale ed appassionato, che "Clelia Garibaldi", ultima figlia dell'eroe, gli dedicò intitolandolo ''Mio Padre ricordi di Clelia Garibaldi''.
Il diario è stato ripubblicato, in una nuova edizione, grazie alla collaborazione nata tra la "Regione Piemonte", il "Premio Grinzane Cavour", la curatrice "Luisa Gonella", che le ha dato una nuova veste editoriale arricchita di fotografie e documenti inediti, e la "Edizioni Erasmo" di Livorno.
Il racconto di Clelia Garibaldi ripercorre gli ultimi 16 anni di vita del Generale, in un susseguirsi di avvenimenti pubblici e privati che si intrecciano ai molti personaggi, conosciuti e sconosciuti, affacciatisi sull'isola di Caprera per rendere omaggio a Garibaldi.
Questi "racconti", rispetto ai fiumi di parole scritti "sull'eroe dei due mondi" in più di 100 anni, sono permeati di un intensa intimità, dell'innocenza e della verità che solo una figlia può trasmettere e aprono uno spiraglio inedito sul Garibaldi "uomo", "padre" e "marito".
Dalle parole di Clelia Garibaldi emerge il ritratto di un uomo moderno e progressista, un uomo che potremo definire del "nostro tempo". Scopriamo uno studioso, uno scrittore, un agricoltore, un grande comunicatore, tanto abile nel trascinare i suoi soldati e le folle, quanto dolce nel trattare con i bambini.
Leggendo queste memorie capiremo a pieno la definizione di "eroe dei due mondi". In questo caso i "mondi" affrontati da Garibaldi non sono geografici ma sociali: il mondo "pubblico" e quello "privato"; mondi apparentemente lontani "dall'eroe epico" conosciuto sui banchi di scuola, ma che il Generale affronta con lo stesso spirito leale e sincero.
Una biografia, un saggio, un tenero racconto, un libro unico nel suo genere, interessante per gli appassionati di storia, piacevole per gli altri lettori, perché della "storia" fa un "romanzo".
L'8 febbraio 2008 si è tenuta la prima presentazione del libro presso "La Libreria" di Torino importante luogo di incontro della cultura cittadina.
Anonimo - 10/03/2008 13:04