In occasione dei Mondiali di calcio in Germania, Francesco Totti consegna ai posteri il suo personalissimo manuale del calcio. Trucchi, segreti e malizie che hanno fatto di lui il più forte numero
10 del mondo. Ma anche le esperienze, i valori e le scelte che lo hanno trasformato da semplice fenomeno a eroe positivo, universalmente apprezzato da chi ama lo sport più bello del mondo. Leggendo queste pagine si scopre che prima di fare il cucchiaio contro l'Olanda agli Europei del 2000, Totti ha speso intere giornate ad allenarsi a battimuro oppure a palleggiare, partendo dal piede destro, per poi aggiungervi il sinistro, poi la coscia, la testa e infine le spalle. Si scopre quanto sia fondamentale il ruolo di un padre, il suo, che ha usato il bastone e la carota, sostenendolo sempre nel suo percorso di giovane promessa, ma ripetendogli ogni giorno: "Nun sei bono". E si scopre che fu Carletto Mazzone, il suo primo
allenatore professionista, a impedirgli fisicamente di rilasciare un'intervista al suo debutto in serie A per insegnargli a stare con i piedi per terra, esattamente dentro il rettangolo di gioco. Totti, con quell'intelligenza autoironica che ha saputo dimostrare con i suoi libri di barzellette, confessa ai tifosi quanto sia faticosa, lunga e seria la costruzione di un campione, anche quando si tratta di un fenomeno straordinario come il 'regazzino de Trastevere'. Secondo il Totti-pensiero, un giocatore del calcio moderno deve avere la pazienza di crescere con gradualità e imparare a comportarsi dentro e fuori dal
campo di gioco, tenendo ben presente che sono i valori umani a trasformare il calcio in una metafora della vita, e un ottimo giocatore in un grande campione.