È il 1327. Il giorno di Ognissanti, quattro bambini si allontanano di nascosto dal priorato di Kingsbridge e nella foresta assistono per caso all'omicidio di due uomini. Da allora le vite di questi ragazzi - un piccolo genio, un bulletto, una adruncola e una ragazzina dalle grandi ambizioni - saranno indissolubilmente egate tra loro e, una volta adulti, conosceranno amore, avidità, ambizione e vendetta. Vivranno momenti di prosperità e carestia, malattia e guerra. Dovranno fronteggiare la più terribile epidemia di tutti i tempi: la peste. Uno di loro viaggerà per inseguire un amore impossibile e un'altra sfiderà il potere della Chiesa. Ma su ciascuno resterà l'ombra dell'inspiegabile omicidio di cui sono stati testimoni in quel fatidico giorno della loro infanzia. Dopo "I pilastri della terra", Ken Follett ambienta "Mondo senza fine" due secoli dopo la costruzione della cattedrale di Kingsbridge, sullo sfondo di un lento ma inesorabile mutamento che rivoluzionerà le arti e le scienze. I secoli bui sono alle spalle e si cominciano a vedere i primi bagliori di una nuova epoca. Prefazione dell'autore all'edizione per il decimo anniversario.
Ken Follett nasce il 5 giugno 1949 nel Galles. Cresce in una famiglia unita con tre fratelli con cui si trasferisce all'età di dieci anni a Londra. Il suo interesse per la lettura è già sviluppato sin da piccolo. Nel 1967 vince l'ammissione allo University College di Londra, dove studia filosofia e inizia a collaborare attivamente per la politica di centro-sinistra. Nel 1968 convoglia a nozze con Mary, che nello stesso anno partorirà il figlio Emanuele.
Intraprende un corso di giornalismo e inizia a collaborare come
Alice non aprì subito gli occhi. "Papà sta piangendo!" disse Caris. Quì sta un pò di poesia. Merthin sorrise. Caris era la sola persona con cui poteva abbandonarsi a quei discorsi. "Questo tipo, Joby, vuole barattare Gwenda con una mucca. Digli che non può" spiegò Caris. E in questi stralci invece, sta la storia. "Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi" sussurrò. Un accenno al Sacro. "Per gli arabi le opere d'arte devono avere tutte un piccolo difetto per non competere con la perfezione di Dio." Per fortuna c'è "Follett". Lui d'imperfezioni non ne scrive. Era una sfortuna, aveva detto il padre, che i suoi figli servissero padroni rivali tra loro, ma ognuno dei due aveva il dovere di fare del proprio meglio, come soldati che si ritrovano in schieramenti opposti in una guerra civile. Adesso c'è spazio al cuore del racconto. Qualcuno tra gli inseguitori lanciò un coltello, che penetrò per un quarto di pollice nel fianco di Griff e poi cadde a terra. Magistrale e fine capacità narrativa. Elfric ignorò l'umore in sala. "E noi, seduti qui docili, permettiamo a una donna di dettare legge nella nostra città. Ancora un ulteriore passaggio storico. "Se proprio non lo volete come marito, il, re ha deciso che Ralph sposerà vostra figlia." Infine, il momento dedicato a tutta la durezza del contesto (tipico dell'epoca presa a riferimento). In questi brevi accenni insomma sta tutta la forza narrativa del grande autore. Da leggere e da rileggere.
Simone Mazzei - 30/09/2018 14:10