Troverete in questo volume alcuni episodi, potremmo dire di cronaca, accaduti tra la fine del '700 e i primi decenni dell'800 nell'antico borgo di Montechiaro. Chi era il bandito Rodino? In che contesto avvenne l'uccisione del parroco del paese dinnanzi alla chiesa parrocchiale? E poi due procedimenti ecclesiastici: un matrimonio da non fare e uno da fare al più presto. Sì, ma don Rodrigo e don Abbondio qui non ci sono. Conclude il volume una disamina sui luoghi di culto e sepoltura nel tempo. Il tutto con un intento narrativo, ma anche di approfondimento storico e giuridico, attraverso il quale si spera di fornire utili strumenti agli appassionati per proseguire le ricerche.
Montechiaro D'Acqui. Un episodio di insorgenza antifrancese e altre vicende
luigi_alberti - 04/12/2019 21:36
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Osservando lossessiva diffusione nei media e nei social della mediocrità, della superficialità e dellinsulto, risulta di grande aiuto ogni tanto quietarsi e prendere in mano un libro, leggerlo per intero, quasi come gesto di legittima difesa. E in questo bel volume di storia locale, si muovono forse per legittima difesa umana anche i personaggi di storie concrete. Una donna che si ribella a un matrimonio imposto, un brigante solitario senza più via di scampo per lassedio inesorabile dei Carabinieri, una coppia di giovani che infrange riti e consuetudini tentando un matrimonio a sorpresa, un contadino povero che nella furia insurrezionale contro gli occupanti francesi uccide il parroco, nominato dai francesi Presidente della Municipalità. Partecipano alla narrazione le pietre antiche dei luoghi di culto, che il tempo ha modificato, nella memoria, negli usi, nella topografia. In alcuni casi cancellandone le tracce. Grazie ad un fine lavoro di ricerca, lautrice riesce a presentare documenti e riferimenti inediti, assieme ad un prezioso rimando alle fonti, a testi, a studi antichi e moderni. Il tutto arricchito da opportuni approfondimenti storici e giuridici. Il testo è poi reso particolarmente gradevole per la presenza di oltre un centinaio fra documenti darchivio e immagini varie, in bianco e nero e a colori, cosa non frequente per un volume autoprodotto. Credo si possa affermare che unopera di ricerca storica sia, oltre che meritevole opera dingegno, anche atto di amore verso la comunità, gli studiosi e appassionati, le generazioni future. Consegnando ai lettori queste pagine, lautrice mostra con semplicità e senza fronzoli retorici un sincero affetto verso il proprio paese, ma posso dire che attua anche unoperazione culturale ribelle, invitando a cogliere lumanità nelle debolezze, la dignità nelle rivolte, la giustizia nel buon senso delle consuetudini.
luigi_alberti - 04/12/2019 21:36