Quale storia può mettere insieme Giorgio Strehler e un sassofonista senza labbra? Questa. È la storia che Alessio Boni decide di raccontare a suo figlio Lorenzo, che ha appena spalancato gli occhi sul mondo, nello sterminato silenzio che avvolge la campagna. L'avventura di un ragazzo che si sentiva stretto nella vita disegnata per lui dal destino, nella piccola borghesia bergamasca, e che attraverso tentativi, errori e sacrifici ha scoperto e inseguito la sua vocazione di attore. Il percorso di un uomo che ha imparato a conoscere se stesso anche attraverso i personaggi interpretati sulla scena e sullo schermo, da Don Chisciotte a Caravaggio, da Ulisse al principe Bolkonskij. L'esperienza di un cittadino del mondo che ha deciso di incontrare vite lontane: quelle di chi lotta ogni giorno in condizioni estreme, nei luoghi che Alessio ha visitato insieme alle missioni umanitarie, dal Brasile al Malawi e da Lesbo a Haiti. Così questo racconto ci porta dai palcoscenici ai campi profughi, dal Festival di Cannes all'inferno di un lebbrosario a Belo Horizonte, nella costruzione instancabile di un grande affresco umano. Puoi nascere da un piastrellista bergamasco o da un frequentatore di salotti culturali, puoi essere bambino in un Paese in guerra o in una ricca democrazia: è un caso. E questo caso orienterà la tua vita. Ma non può arrivare a determinarla. Sei tu che scegli, ogni giorno, in che direzione diventare uomo: nel bene o nel male, nel cinismo o nell'incontro con l'altro. Mordendo la nebbia che avvolge il tuo futuro, fino a dissiparla.