I muri parlano anche e soprattutto quando tacciono i documenti scritti e le fonti in genere, quando si diradano le testimonianze che invece accompagnano le emergenze e le opere di genere alto, i cosiddetti monumenti, che non devono esaurire le attenzioni della tutela e del restauro. I muri parlanti sono quindi quelli di tanta anonima edilizia seriale che costituisce le città, così come il patrimonio abitativo disperso nei centri rurali di tutta la penisola. Con il devastante terremoto che il 6 aprile 2009 ha colpito L'Aquila e gran parte dell'Abruzzo, il tessuto edilizio del capoluogo e di tanti centri storici è stato sconvolto, evidenziando la fragilità del costruito tradizionale. Appare in pericolo la stessa armatura urbana dell'Abruzzo centrale, già indebolita dall'abbandono e dalla marginalità come in tutto l'Appennino. Si spera che questi e altri contributi che giungono dal mondo universitario possano rendere gli operatori consapevoli della necessità di un restauro che confermi la continuità con il passato, non solo nei monumenti, ma anche nella continuità edilizia che costruisce il maggior pregio delle città italiane.