Dal giovane Narciso della Grecia antica e dei poemi di Ovidio si tende a declinare il narcisismo al maschile: innamorato della propria bellezza Narciso non conosce l'affettività, in una forma d'identità assoluta che disconosce l'altro. Il libro ci immerge in una narrativa di introspezione che raggiunge gli estremi di un romanzo kafkiano: situazioni incomprensibili per la loro assurdità, allucinanti e perverse, tipiche del narcisismo al femminile. Qui infatti è la donna a esprimerlo patologicamente, tessendo una tela tossica fatta di sessualità passionale, dipendenza psicologica e manipolazione affettiva. L'autore lascia la confort zone dei precedenti romanzi storico-finanziari e ritraccia un percorso di riflessioni nelle labirintiche problematiche che affollano le nostre menti: una storia d'amore piena di emozioni, sogni, speranze, alla ricerca del sentimento più puro, suscita pensieri che ci aiutano a ragionare nei momenti importanti, con la mente sì, ma anche con il cuore, amando noi stessi e quello in cui crediamo. Poiché, sia chiaro, tutti nasciamo con una malattia incurabile: l'Amore.
Una narrativa d'autore vera con un colpo al cuore e due allo stomaco. Riflessioni pure che ti trattengono alla lettura con momenti di incredulità che mi sono venuti spontanei tanto era la crudezza e la spietata dinamica di un soggetto femminile che purtroppo ho ritrovato e subìto in certe mie difficoltà di vita. Mi era stato consigliato da un'amica perchè molto vicino alla mia storia e aveva ragione! Da leggere e rileggere. Molto toccanti certe frasi, sincere e piene di sofferenza.
liliam56 - 23/07/2023 10:43