Alla fine del XIX secolo ha avuto inizio un vero e proprio crimine contro l'umanità che si è protratto nel tempo in varie forme. Si chiama colonialismo nel Corno d'Africa e ci riguarda come cittadini di un Paese che ancora oggi dimostra di avere un problema con la memoria. L'autore ne discorre con suo padre in un dialogo immaginario, a passeggio lungo le strade e le piazze di Roma che portano i nomi dei colonialisti italici mai condannati per crimini contro l'umanità, e così ripercorre i fatti che hanno portato il nostro Paese ad aggredire l'Eritrea e l'Etiopia. Attraverso il racconto di una storia, personale e con la s minuscola, il libro fa luce sulla Storia, quella con la S maiuscola, che non viene mai scritta dai colonizzati o dai loro discendenti.