Andrea S. è anarchico dall'età di sei anni, ovvero da quando ha iniziato a frequentare la scuola dell'obbligo. Ad Andrea S. non piace lamentarsi di ciò che non gli va di questo mondo. Ad Andrea S. non piace criticare le ingiustizie sociali che toccano la sua quotidianità e gli si parano innanzi dal mattino alla sera. Andrea S. non si limita a prendere posizione. Andrea S. agisce, dichiarando guerra a ogni forma di potere, votandosi anima e corpo alla causa degli ultimi, anzi degli ultimissimi, i più deboli, i più indifesi: gli animali prigionieri degli allevamenti, dei laboratori, dei circhi, degli zoo. Per la loro liberazione, Andrea S. non si fa scrupoli a compiere azioni vandaliche nei confronti di tutti quei luoghi dell'orrore dove innocenti creature, ogni giorno, a ogni ora, sono costrette a vivere una vita in cattività per il benessere e il tornaconto economico dell'animale dominante, ovvero l'uomo.
La lettura è scorrevole e portata avanti tramite un insieme di pagine di diario dei vari personaggi, verbali della polizia, pagine di giornale e stralci da altro libro: alla base di tutto cè la lotta contro chi sfrutta, alleva e mangia gli animali. Non avrei catalogato questo libro come thriller, perché mancano diversi elementi tipici del genere, come indizi, colpi di scena, ritmo incalzante, ricerca del/dei colpevole/i; alla fine dellopera lautore riassume il suo pensiero, chiarendo anche alcuni dettagli. Indubbiamente il libro fa riflettere, anche se mi trova in disaccordo, perché parte dal presupposto che gli animali pensino e ragionino come un uomo; inoltre tutti gli animali della Terra non valgono un solo uomo, poiché questultimo si differenzia per avere unanima. Nel complesso è un libro discreto, narrato con uno stile particolare e una struttura diversa dal solito.
Ettore Leandri - 24/07/2021 11:08