Birgitte Volter viene assassinata un venerdì sera nel suo ufficio a Oslo. Senza lasciare alcun indizio. Ma in realtà chi è la donna che è stata uccisa? La Birgitte primo ministro norvegese, da tempo nel mirino dei gruppi neonazisti? Oppure la comune cittadina, vittima di un qualche regolamento privato? La detective della polizia Hanne Wilhelmsen, assente per un anno sabbatico, torna a Oslo per lavorare sul caso. A svolgere le indagini ufficiali, la squadra della centrale di polizia, e naturalmente i servizi segreti. Le intuizioni di Hanne saranno ancora una volta determinanti, in una vicenda delicatissima che riecheggia foschi casi di cronaca recente.
La nostra recensione
Nelle quattrocento pagine di "Nella tana dei lupi", il thriller di Anne Holt appena pubblicato in italiano, ritroviamo riferimenti alla cronaca recente (il terrorismo neonazista di Utoya) e una vecchia conoscenza, la detective Hanne Wilhelmsen dei precedenti "La dea cieca", "La vendetta" e "L'unico figlio". Wilhelmsen, tornata in patria dopo una lunga vacanza sabbatica, si butta a capofitto su un caso assai importante: Birgitte Volter, niente meno che primo ministro norvegese, e' stata assassinata nel suo ufficio, probabilmente ad opera dei fanatici di estrema destra che da tempo la minacciano di morte. Sul delitto indagano anche la polizia di Oslo e gli immancabili servizi segreti, ma il compito di Wilhelmsen sarà quello di scoprire la vera identità della donna uccisa. E' davvero il primo ministro? O si tratta invece di un'altra persona, una comune cittadina incappata in un complesso regolamento di conti?