«I lupi appaiono ai nostri occhi come la tempesta di neve alle porte dell'estate, come il primo fiore che si fa strada nel ghiaccio dell'inverno. In ogni possibile declinazione sono annunciatori della natura più selvaggia e incontenibile, che dal suo trono di verità allunga la testa e ci azzanna, ferendoci nelle nostre emozioni più profonde e facendole sanguinare. In taluni, i lupi scatenano uno stupore che travolge, che allarga gli occhi e i sorrisi, in altri sollevano nubi nere di terrore, che rimpiccioliscono le fronti e storpiano le bocche. Allergici al compromesso e alle vie di mezzo, i lupi lasciano sempre morti sulla loro strada. O morti di paura o morti di meraviglia».
Dall'Irpinia, passando per la Toscana, l'appennino emiliano, la Valtellina e il litorale romano, Mia Canestrini compie un viaggio alla ricerca delle tracce di questo straordinario, temuto e misterioso mammifero.
Seguendo e tracciando i suoi spostamenti, le sue "nuove" abitudini e traiettorie, l'autrice costruisce e annota la nuova geografia del lupo sul territorio italiano. E lo fa non rinunciando mai alla riflessione sullo stare al mondo, come esseri viventi, su cosa sia l'uomo nella natura, che cosa sia il lupo in un mondo fortemente antropizzato.
Da vera esploratrice contemporanea, zoologa e naturalista curiosa e intrepida, da scrittrice che riesce a parlare di lupi, natura e luoghi bellissimi e impervi in maniera accessibile e accattivante.