Pubblicato a episodi nel 1849, Neto¿ka Nezvanova doveva essere il primo grande romanzo di Dostoevskij. Rimase incompiuto, ma fu un fruttuoso esperimento e tracciò con chiarezza la linea della narrativa matura: realismo, approfondita analisi psicologica dei personaggi, romantica predilezione per le situazioni fuori del comune. La protagonista, che racconta in prima persona tre stagioni della propria vita - l'infanzia, la pubertà, la giovinezza - è il prototipo delle adolescenti dostoevskiane: ferite, oltraggiate, costrette a soprusi e brutali violenze, e tuttavia capaci di reagire con disperata energia a tutte le prove e alla cupa miseria materiale e morale che le opprime. L'autore ne indaga con attenzione e sensibilità il mondo affettivo cogliendone alcune inedite componenti femminili - la morbosità, la sensualità adolescenziale, la violazione dell'innocenza - su cui d'ora in poi lavorerà incessantemente, a cominciare dalla prova successiva,Umiliati e offesi.
Rovistando nella mia libreria..l'altro giorno,mi trovo in mano questo libro...averlo tra la mani mi procurava una strana sensazione,avevo uno strano presentimento... Iniziai a leggere il romanzo un pò di malavoglia,credevo,infatti che sarebbe stato in poche parole una noia mortale...Ma andando avanti..continuando a leggere dovetti ricredermi, il mio cuore veniva rapito sempre più dalla figura della piccola Netoska,incompresa e succube del padre,che la plasmava a suo piacimento..Verso la metà del libro poi,l'amicizia con la principessina,Katja,diventa una sorta di storia d'amore che mi ha suscitato molta tenerezza..ed è stata la mia parte preferita..
Beh,in conclusione vorrei affermare che Dostoevskij ha scritto un libro davvero unico e bellissimo..non trovo altre parole..fantastico sarebbe limitativo..
Alessia - 20/08/2003 10:14