Per Hitler non erano neppure dei prigionieri, ma solo degli internati (caso unico nella storia militare di tutti i tempi), da privare di qualsiasi diritto e da trattare come schiavi per il Reich. All'indomani dell'8 settembre 1943, migliaia e migliaia di militari italiani - oltre seicentomila secondo gli storici - furono catturati dalle forze armate tedesche, spesso dopo sanguinosi combattimenti, e deportati nei campi di concentramento in Germania e in Polonia. Una detenzione inumana, costata sofferenze indicibili e la perdita di molte vite, eppure vissuta consapevolmente come rifiuto a proseguire la guerra in nome del nazifascismo. E fu anche in quei lager che furono poste le basi dell'Italia repubblicana e democratica. Le voci e le testimonianze di chi visse in prima persona quella tragedia: soldati e ufficiali, alpini e marinai, protagonisti di autentici atti di eroismo o di quotidiani espedienti per sopravvivere. Per non dimenticare una delle pagine più misconosciute della nostra storia.
Noi nei lager. Testimonianze di militari italiani internati nei campi nazisti (1943-1945)
Anonimo - 11/08/2009 19:22
1/
5
Questo argomento è stato trattato per primo negli anni '70 da mio padre Marcello Lucini: "Seicentomila Italiani nei Lager" trovo singolare che non viene mai citato lui, testimone oculare della prigonia, e neppure il suo libro. Marcello è stato un apprezzatissimo giornalista e scrittore di altri saggi, amico di Montanelli, grande antifascista, presente spesso alle tribune politiche di allora. Morì improvvisamente a 53 anni.
Anonimo - 11/08/2009 19:22