Fenomeno complesso, situato all'incrocio di congiunture multiple e differenti, la Nouvelle Vague è stato uno dei momenti più alti ed intensi della storia del cinema e in quella storia ha lasciato un segno profondo. Questo libro raccoglie ed integra gli atti del Convegno Internazionale 50 fois Nouvelle Vague, svoltosi a Roma, presso l'Ambasciata di Francia in Italia, il 17 e 18 febbraio 2009, nella ricorrenza dei cinquant.anni della cosiddetta nascita pubblica della Nouvelle Vague, a Cannes nel maggio del 1959. Il convegno ha costituito la seconda tappa di un più ampio ciclo di convegni internazionali promossi dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dedicati alle stagioni cruciali o più semplicemente esemplari di ciò che siamo soliti chiamare il cinema moderno. Sulla scorta del lavoro già effettuato nel convegno d'avvio, incentrato sul neorealismo italiano, ci si era prefissi il compito, a un tempo elementare e ambizioso, di promuovere un'indagine volta ad osservare per quali vie la Nouvelle Vague fosse ancora capace oggi di dar da pensare, di presentarsi come un territorio il cui attraversamento storico, critico, teorico, fuori da ogni mitologia e mitografia, fosse ancora produttivo e pregnante. I lavori di quell'inverno 2009 hanno così interrogato la Nouvelle Vague rileggendone forme, motivi, questioni a partire da percorsi diversi, approcci e metodologie dissimili, interpretazioni anche molto differenti.
Un testo imprescindibile e molto ben riuscito, finalizzato a raccogliere gli atti del convegno internazionale sulla Nouvelle Vague, svoltosi presso l'Ambasciata di Francia a Roma il 17 e 18 febbraio 2009.
Rivolto a chi intende approfondire l'argomento, costituisce finalmente una proposta collettiva ed esaustiva di discussione sulla Nouvelle Vague, che ha la caratteristica di non riproporre i soliti tanto ritriti quanto superficiali luoghi comuni ed avanza piuttosto ragionamenti "a freddo" sul senso e sulle intuizioni più profonde di quel dirompente ed innovativo movimento di cineasti francesi e su quanto infine esso abbia o meno condizionato, dalla sua nascita in poi, il modo di far cinema.
Alcuni degli interventi raccolti nel testo sono facilmente fruibili, altri hanno il sapore di piccoli trattati di filosofia del cinema.
Insieme al testo di Turigliatto può dunque essere considerato un riferimento assoluto sull'argomento. Consigliatissimo.
Vittorio Moccia - 21/05/2013 13:52