Uno spietato cacciatore di taglie, un apache in fuga, un pilota di astronavi, un investigatore privato nei guai, due belle ragazze confuse, un casanova palestrato, un uomo senza memoria di cui si conosce solo l'iniziale del nome, K., una sarta maltrattata dal marito alcolista, un bambino che sembra molto più maturo della sua età: personaggi che vengono da epoche differenti e luoghi diversi, senza spiegazione e all'improvviso, si trovano misteriosamente proiettati in un nuovo, strano "mondo". Un insieme eterogeneo e mutevole di ambienti, dove c'è sempre un dettaglio che "non torna", non in sintonia con le leggi della fisica e della natura. Come se non bastasse, un'oscura minaccia sembra incombere costantemente su tutti loro, in un crescendo di tensione che farà emergere i lati migliori o peggiori di ciascuno. Ma la realtà è ancora più terribile e difficile da accettare.
Originale è dir poco. All'inizio pare di sollevare un secchi pieno d'acqua da un pozzo profondo poi mano a mano che la corda si accorcia il racconto prende velocità e la curiosità si acuisce al punto che non si riesce a smettere di leggere. Se Ibba dichiara che l'idea è del 1985 penso che questo romanzo sia accomunabile ad un buon vino che è molto, ma molto ben maturato nel tempo. Al termine una vena malinconica ti sfiora come una carezza lasciandoti un dolce amaro in bocca. Consigliatissimo a chi ama il genere fantasy condito con salsa horror. Ibba è un ottimo cuoco.
oliva_claudio - 18/09/2018 12:57