Otto incantevoli favole contemporanee nello stile dell'autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano: lievi, profonde, divertenti, malinconiche. Il tema è la felicità: un paradossale miraggio a portata di mano che spesso non vogliamo o non possiamo raggiungere. Otto racconti, otto donne, otto storie d'amore. Dalla commessa alla spietata miliardaria, dalla trentenne delusa a una misteriosa principessa scalza, passando per mariti ambigui e amanti vigliacchi, è una galleria di personaggi indimenticabili che Eric-Emmanuel Schmitt racconta con tenerezza nella loro ricerca della felicità. Odette Toulemonde, oltre a essere uno dei racconti di questa raccolta, è un film realizzato da Schmitt.
Mi sono innamorata di questo autore leggendo "piccoli crimini coniugali " ma ,man mano che leggo altre cose da lui scritte , riscontro un po' di sciatteria nello stile (dovuta forse ad una cattiva traduzione?). Il modo di scrivere talvolta e' un po' naif, tuttavia le storie che racconta sono belle e sotto un'apparente leggerezza da commedia c'è sempre il dramma in agguato che prima poi esce e da una stoccata finale. In questa raccolta di racconti ho preferito come storia "L'intrusa ", "Il falso " ed "E' una bella giornata di pioggia" da cui cito alcuni pensieri e frasi in seguito. "Odette toulemonde" tuttavia è il mio preferito Perché possiede una leggerezza deliziosa e forse in parte giustifica con la figura di Baltazar anche il modo di scrivere un po' troppo semplice adottato da questo autore.
"In sua compagnia si rendeva conto, non senza irritazione, che per Antone il mondo era molto più ricco che per lei, perché lui vo cercava occasioni di stupore e le trovava."
" Insieme alle sue sette valigie di marocchino blu pallido portava in giro la propria carta incapacità di vivere. Se pure non aveva piu una vita interiore, mi aveva guadagnata un esteriore."
Monica Spicciani - 20/05/2013 17:08