Olafr Tryggvason fu re di Norvegia dal 995 al 1000. Olafr Tryggvason è tra le figure preminenti dell'antico regno norvegese. Suo padre Tryggve, un regulus dell'area di Viken, morì assassinato nella lotta per il trono norvegese e Olafr, esule, costruì la propria fortuna con raid e saccheggi a est e a ovest. Con l'argento ricavato dalle incursioni nelle Isole britanniche finanziò la propria campagna militare per diventare re e nel corso di una delle sue spedizioni corsare si convertì e ricevette il battesimo da un eremita delle isole Scilly. Nella tradizione nordica re Olafr, con il suo breve regno dal 995 al 1000, è considerato l'Apostolo della Norvegia: gli viene attribuita la conversione della Norvegia, delle isole Orcadi, Faer Oer, Islanda e Groenlandia. L'evangelizzazione da lui promossa fu peraltro violenta, unita a un espansionismo "cristiano" e a una politica religiosa indipendente dall'arcidiocesi di Amburgo-Brema. Storicamente, il tentativo di eliminare l'influenza danese in Norvegia costrinse Olafr Tryggvason ad affrontare una coalizione formata dal re danese Sven Barbaforcuta, lo jarl di Lade, Eirikr, e il re svedese Olof Skotkonung nella battaglia di Svold in cui fu sconfitto. Per Adamo di Brema, Olafr Tryggvason si suicidò in mare per la disperazione conseguente all'apostasia e all'inganno dei maghi di cui si fidava ciecamente; secondo le saghe nordiche, invece, scomparve misteriosamente dalla sua nave dopo un grande bagliore nel corso della battaglia in mare. Molti credettero che fosse andato in Russia, altri dissero di averlo visto in un monastero in Terrasanta.