Oralba è una sirenetta che non sa cantare, e non è questo il suo unico difetto, nessuno crede in lei, nemmeno la madre, che vuole darla in sposa allo stregone degli abissi. Ci penserà il destino e l'incontro con tanti stravaganti amici del mare a condurla verso il riscatto e la salvezza. Con Oralba, vivrete un emozionante viaggio in fondo al mare e scoprirete che anche nelle situazioni più buie c'è sempre uno spiraglio di luce. Età di lettura: da 11 anni.
Ah, gli abissi! Il mare! Conosco la bellezza dei flutti, il colore delle onde, il senso di vertigine che luomo prova una volta innanzi alla sua grandezza. Vi sono molto legata, e in un certo senso posso dire che il mare mi rappresenti. Non so cosa mi leghi in maniera specifica a movimenti così dolci e al tempo stesso immensi. Credo sia una vibrazione interna, spirituale, come un canto. O magari il suo potere dispirazione: quanti artisti, quanti poeti, quanti pensatori davanti al mare hanno tratto il seme del proprio genio!
Il mare, come ben sapete, è mistero. È un continuo addentrarsi via via sempre più nel buio, accompagnati da creature titaniche così come altre infinitamente più piccole di noi. Laggiù, negli abissi, i dubbi e le paure albergano, il sotto diventa il sopra, la destra diventa la sinistra, i punti di riferimento si perdono. E quando uno spiraglio di luce riesce a far breccia in quellimmensa oscurità, allora anche noi ritroviamo la rotta, consci delle dimensioni di un mondo che è anche riflesso di quello che viviamo al di fuori di noi. Questa sembra essere lessenza del romanzo breve presentato, ovvero Oralba, di Marina Javarone edita per la Collana Nhope, con illustrazioni di Maria Maddalena Monti. Centoventisette pagine che raccontano la storia di una sirena che non sa cantare e del suo percorso di maturazione interiore per affrontare un mondo che la considera difettosa e quindi incapace di raggiungere la meritata autonomia in quanto sirena, e dunque anche donna. Promessa in sposa contro la sua volontà allo Stregone degli Abissi, si opporrà a questa decisione calata dallaltro dimostrando a chi la circonda nellinfinito blu quanto valga e quanto la sua stessa identità, pur privata di un elemento cardine per le creature come lei, ossia il canto, sia meritevole di rispetto, ma soprattutto di amore.
Lo stile adoperato dallautrice affronta con maturità tematiche che sono riflesso di dinamiche umane ben precise, ahimè. La commistione del genere fantasy con i suoi linguaggi archetipi e la morale tipica della fiaba rende la lettura piacevole, fluida, merito anche di una sintassi corretta e una punteggiatura azzeccata, capace di valorizzare i concetti rendendoli leggibili ed estendibili a più fasce detà. Personalmente adoro quelle storie capaci di parlare al cuore di bambini, ragazzi, giovani e adulti, poiché credo che la letteratura sia un linguaggio universale, un sapere e un piacere da trasmettere e condividere. Ottimo lavoro, dunque!
Cristina Comtessenoir - 28/09/2021 15:38