"E ode di nuovo l'appello di colui che l'ha chiamato. «Vengo, vengo!», dice tutto il suo essere, invaso da letizia e da tenerezza. E sente che è libero e che nulla lo trattiene più."
"Non aveva voglia di dormire. Sdraiato sulla paglia, pensava. Pensava sempre alla stessa cosa, a ciò che rappresentava lo scopo, il senso, la felicità e l'orgoglio della sua vita: al denaro, a quello che aveva guadagnato, a quello che avrebbe potuto guadagnare in avvenire, al denaro che possedeva o guadagnava la gente di sua conoscenza, a come quelle persone avevano guadagnato e guadagnavano il loro denaro, pensava a come avrebbe potuto imitarli per guadagnare anch'egli dell'altro denaro, molto altro denaro." Il tema del racconto è la trasformazione del cieco egoismo in un sublime altruismo. Un padrone, a causa di una tormenta di neve che lo blocca assieme al servo nella sua slitta durante un viaggio d'affari, si troverà di fronte ad un bivio: salvare se stesso, a scapito del servo, vivendo col rimorso, o sovvertire la 'naturale' gerarchia sociale, salvandolo. In 'Padrone e servo' Tolstoj rivela i caratteri della sua arte: l'attenzione ai particolari; la raffigurazione di ambienti e di climi russi; la netta rappresentazione dei caratteri dei due protagonisti. Una delle migliori opere giovanili di Tolstoj.
(Copyright a stampa Ortica Edizioni, Aprilia, 2020. Traduzione di Vittoria De Gavardo)
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo