«Questo libro è la testimonianza di un vissuto personale. Racconta i pellegrinaggi effettuati durante le vacanze in alcuni dei luoghi di grazia d'Europa, santificati dalle apparizioni di Gesù Cristo e della Santa Vergine oppure dalla presenza dei santi. Si tratta di un'esperienza accumulata nel corso di decenni e che alla fine, senza averlo previsto, ha preso la forma di una serie di reportage in prima persona. Tuttavia il protagonista non è tanto il pellegrino, quanto quei luoghi dell'Infinito che egli ha incontrato e che ritiene utile fare conoscere agli altri, affinché possano attingere una nuova forza spirituale da sorgenti d'acqua viva che non cessano di zampillare. Non sono qui riportati i pellegrinaggi nei numerosissimi luoghi di grazia di cui l'Italia è ricolma più di ogni altra nazione. Ci vorrebbe un volume solo per questo e non sarebbe sufficiente. L'attenzione è rivolta soprattutto a due grandi nazioni a noi vicine: la Francia e la Spagna, senza dimenticare la Polonia, il Portogallo, il Belgio, l'Olanda, la Bosnia. La dimensione è dunque europea e uno degli obiettivi che mi sono proposto è quello di favorire la ricerca delle radici cristiane d'Europa, specialmente da parte delle nuove generazioni che le conoscono poco. L'augurio è che l'esperienza qui raccontata possa suggerire un modo nuovo, più piacevole e costruttivo per trascorrere almeno una parte delle proprie vacanze. » (Padre Livio)
Devo dire che le prediche di Padre Livio Fanzaga non rientrano proprio nelle relazioni che più mi coinvolgono, ma nel caso di ''Pellegrino a quattroruote'' mi sono piacevolmente ricreduto.
Si tratta, infatti, di un itinerario alla scoperta dei più importanti luoghi della spiritualità cristiana in Europa - per sua scelta non in Italia, sarebbero troppi! - da Medjugorje a Fatima, da Mont Saint Michel a Jasna Gora etc. - affrontato su un'anonima ''quattroruote'' che tanto ricorda il mondo degli hippies della fine degli anni Sessanta, come fosse una moderna ricerca di Dio ''on the road''. Pensieri, riflessioni si confondono con il paesaggio, con i santuari, con gente sì anonima, ma sempre disposta a dare un consiglio, un suggerimento, ad accompagnare alla scoperta di sé e del proprio spirito.
Un percorso emozionale, quindi, piuttosto che una predica, un diario di viaggio piuttosto che una guida turistica, un vero e proprio monologo interiore piuttosto che un'agiografia... una lettura interessante e gradevole per chi, come me mia moglie, adorano andare in giro per il mondo ''preparati'', ricercando la gente e non semplicemente per scattare foto ricordo... Un percorso, infine, dentro di sé ed al tempo stesso con le mani ben protese nella realtà immanente, che travalica le frontiere della più stretta osservanza per entrare in quelle, ben più emozionanti, dei pensieri dell'uomo.
Anonimo - 28/12/2005 13:37