Un piccolo libro nato a fianco di un grande romanzo. Un libro dedicato a tutte le lettrici e a tutti i lettori di Isabel Allende. Un libro che testimonia quanta forza può esercitare la letteratura quando s'abbevera alla vita. In "Paula" Isabel Allende racconta la storia di una tragedia privata, intima, terribile: la morte di sua figlia. Eppure, non resta intrappolata nei confini angusti dell'autobiografia. Con la magia e la freschezza che colorano i suoi migliori romanzi, mette in gioco se stessa, la sua esperienza di donna, di madre, di scrittrice, e arriva a toccare corde universali: la lacerazione del dolore e la potenza catartica della scrittura, la forza evocatrice della memoria e il delicato coraggio dell'amore. La risposta del pubblico è immediata. Subito dopo l'uscita del libro, Isabel Allende comincia a ricevere centinaia di lettere, di cui proponiamo qui una selezione, che esprimono - ognuna con la propria timidezza da spezzare, il proprio abisso da spartire, la propria speranza da regalare - una partecipazione straordinariamente intensa e profonda, un commosso, intimo scambio di umanissimi affetti.
E' vero, è un libro minuscolo, ma è bello sentire una prefazione nuda e asciutta dell'autrice che ci descrive in modo più oggettivo la morte di sua figlia: è un modo per scoprire i ''retroscena'' di Paula; le lettere sono varie e diverse e di diverse persone; forse alcune cominciano in modo banale, però tutte vogliono ringraziare l'autrice di essersi davvero espressa.
Il maggior pregio è che non c'è bisogno di aver letto per forza PAULA per apprezzare questo libricino scritto a tante mani e tanti cuori sopratutto.
Gabriele - 29/09/2005 14:36