Edgar Allan Poe (1809-1849) è stato uno dei maggiori scrittori statunitensi del suo tempo, ma fu anche poeta, critico letterario, giornalista, editore e saggista. Il suo nome è rimasto indissolubilmente legato ai suoi celebri romanzi e racconti dell'orrore e del mistero e alla sua fama di autore "maledetto", anche se la sua produzione letteraria, piuttosto vasta, ha compreso anche racconti polizieschi, gialli psicologici e storie di fantascienza e di avventura. Fu, insieme al grande scrittore ed esoterista francese Charles Nodier, uno dei precursori del Romanticismo e del Simbolismo. Perdita di fiato (Loss of breath - A Tale neither in nor out of "Blackwood") è uno dei primi racconti brevi dell'orrore scritti da Edgar Allan Poe. Fu pubblicato per la prima volta il 10 Novembre 1832 sul Saturday Courier e successivamente inserito, nel 1840, nella raccolta Racconti del grottesco e dell'arabesco. Lo riproponiamo oggi all'attenzione dei nostri lettori nella traduzione italiana a cura di A.C. Rossi, inserita nella raccolta Perdita di fiato (ed. Bottega di Poesia, Milano, 1922), che proprio da esso prese il nome.
Un racconto impressionante, ma anche decisamente divertente e paradossale, in cui Poe riesce a mescolare sapientemente le parole per offrire al lettore una storia ai limiti dell'impossibile.
Edgar Allan Poe è nato a Boston (USA) nel 1809 da una famiglia di attori girovaghi. Non ebbe modo di conoscerli approfonditamente poiché la madre morì quando ancora era un infante e il padre, alcolizzato, abbandonò la famiglia subito dopo la morte della moglie. Il piccolo Edgar fu quindi allevato da un ricco mercante di Richmond di nome John Allan.
Anche Edgar Allan Poe era solito deliziarsi dell'uso di alcool e gioco d'azzardo, motivo per cui John Allan lo estromise dal testamento.