"Con "Glory" affido all'arte il compito di disarmare il male e spogliare il bene da ideologie, dogmi e promesse d'eternità , di contrapporre al brusio della rappresentazione la nudità della testimonianza. Un realismo iniziatico inteso come accesso a una forma di vita in cui l'arte si mostra come gloria dell'inessenziale nella misura scandalosa del poco. Il poco o il quasi niente che la ragione percepisce come una presenza ineludibile e l'opera trasforma in una cerimonia per accoglierla." (Pietro Fortuna).