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L'ambiente artistico pisano della prima metà del Seicento è ripercorso in questo volume, nel quale, sulla scorta di nuove scoperte documentarie e di molti dipinti inediti, viene ricostruita un'importante fase della storia artistica della città che dal 1560 al 1660 fu al centro di un'intensa produzione figurativa grazie all'attività di botteghe locali a conduzione familiare. Ripercorrendo con documenti inediti le fitte vicende pittoriche del periodo, il volume pone in risalto il vivace rapporto che strinse il collezionismo cittadino con la produzione locale ed il legame che si stabilì tra la città toscana e Roma. Il volume infine analizza l'attività di pittori finora poco noti come Pietro Ciafferi, Domenico Salvi, Giovanni Stefano Maruscelli, Clemente Bocciardo, Girolamo Riminaldi e i riscoperti Cipriano Melani e Pier Francesco Varchesi, per ciascuno dei quali sono tracciati i profili biografici e delineata la produzione.