In una atmosfera assurda e tuttavia molto credibile si consuma la tragica farsa di una esistenza in cui lavoro (insoddisfacente) e vita (precaria) si fondono a creare un limbo avvelenato dove le persone appaiono in tutta la tetra falsità di maschere e il lavoro si rivela, oltre la patina dorata dei soliti fanatici dell'eccellenza professionale, per quello che è: un rito in cui si celebra e si conserva la rigidità ottusa dei ruoli e dei rapporti di forza.