A partire da una prospettiva psicologica che scardina i presupposti classici su cui si fonda tale disciplina, e attraverso saperi eterogenei, il libro si apre a una riflessione sull'epoca attuale tesa a vedere nella sua complessità e nelle sue contraddizioni una possibilità per pensare. Dal confronto tra la tradizione orientale e quella occidentale, emerge una visione sulla genesi e sulla forza che idee quali l'io e il dualismo (mente-corpo, bene-male, uomo-donna...) esercitano sul nostro modo di pensare. L'autore propone una prospettiva "altra" di partecipazione, capace di stemperare la pretesa superiorità di qualsiasi credo e l'impensata centralità dell'io, proponendo un modo nuovo di concepirsi, consapevoli della ricchezza della diversità.