La giornata era freddissima, ma splendida. Il sole si era alzato raggiante, sopra un cielo senza nubi, del piĆ¹ puro zaffiro. Nello splendido castello del ricco marchese di Gherba, sino dall'alba, tutto era in rumore, in confusione. Quel giorno il marchese doveva condurre a quella sontuosa dimora la sua leggiadrissima sposa, una giovinetta sui diciott'anni, bella come una fantasia divina, pura come gli angeli, fatta d'intelletto e d'amore. Finalmente! Il gentiluomo invecchiato in una vita di continui stravizi, di sregolatezze, il libertino celebre per le sue follie amorose, i capricci di un giorno, il diprezzo per le donne in genere, era stato a sua volta vittima di quel fiore squisito di giovinezza, aveva piegate riverenti le ginocchia all'altare dell'amore.