Se un limite ha avuto la causa dell'Europa è appunto di aver incontrato un'accoglienza benevola ma anche generica. La sua quasi ovvietà apparentemente le ha spianato la strada, in realtà le ha occultato gli ostacoli. In particolare ha contribuito a frenare il processo di elaborazione di una cultura e di una classe dirigente specifiche e il sorgere di quel sentire comune senza il quale non si può saldare in una nuova unità la storia di nazioni e popoli diversi, con destini a lungo separati se non contrapposti. Strada facendo, i problemi sono emersi, con una particolare virulenza oggi, di fronte alla prospettiva dell'imminente allargamento dell'Unione ai molti paesi ex-comunisti, e in presenza delle nuove e più stringenti contraddizioni e paure suscitate dalla globalizzazione. La retorica non può bastare; servono un dibattito e una ricerca sulle forme istituzionali e politiche, sugli equilibri economici e demografici, sulle infrastrutture materiali e immateriali. Ha raccolto la sfida la Fondazione Lucchini con l'organizzazione di seminari, di cui questo volume raccoglie gli atti, sui problemi politici ed economici dell'Unione europea.