Tra queste pagine dormono quattro racconti che parlano del non-detto: come esso arriva a riversarsi su una pagina (in occhio bianco), come amplifica la distanza aumentando il dialogo personale interno e le parole dette agli altri (in occhio nero), come non avere nessuno a cui "dire" possa diventare una distorsione nella percezione della realtà (in occhio rosso), fino a un viaggio nel regno delle speranze e nei racconti non scritti - il non detto - in occhio verde. Gli occhi non sono solo silenziosi messaggeri: sono anche la presunta sede dell'essere. Come mai? E cosa c'è oltre?