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Verso la fine del '500 il Granduca Ferdinando I progetta una sorta di celebrazione delle scienze matematiche che, come le arti e le lettere, vantavano in Toscana una lungo e intramontabile tradizione. Il progetto prendeva l'allestimento di una Stanza delle Matematiche nella Galleria degli Uffizi che avrebbe dovuto contenere gli strumenti scientifici della collezione di Cosimo I, vari modelli di fortezze e macchine da guerra, piante di città, carte geografiche e libri dedicati alle discipline matematiche e alla descrizione degli strumenti. In questo contesto proponiamo di collocare il "Raccolto" della Biblioteca Riccardiana che Giorgio Vasari il Giovane compone nel 1600 con il chiaro intento di formare una raccolta cartacea dei più importanti strumenti fino ad allora inventati per misurare con la vista. In realtà ci sembra che quasi tutta l'opera del Giovane sia da mettere in relazione con i progetti museografici del suo granduca. Nell'arco di circa un decennio, dal 1590 ai primi del secolo successivo, egli compone ben nove 'raccolte' dedicate a varie discipline delle scienze matematiche; geometria, prospettiva, gnomonica, architettura civile, fortificazioni, arte militare e metodi di misurazione indiretta. Nel caso dell'opera che qui pubblichiamo, Vasari il Giovane espone le invenzioni di ben 29 autori, due dei quali del tutto inediti, che ci consentono di valutare lo stato dell'arte di una disciplina particolarmente significativa nel contesto della cultura scientifica rinascimentale in cui convergono gli interessi di matematici, astronomi, cartografi, militari, architetti e pittori. Agli sviluppi di questa disciplina, soprattutto nell'ambito della cultura fiorentina del Rinascimento, è dedicata l'ampia introduzione che accompagna l'edizione critica del manoscritto riccardiano.