La prima qualità della scrittura di Akutagawa Ryu¯nosuke è lo stile, l'uso squisito della lingua giapponese. Non ci si stanca mai di leggere e rileggere le sue opere».
Murakami Haruki Pochi autori hanno saputo rappresentare, come Akutagawa, lo spirito e la mentalità del popolo giapponese. Capace di fondere, nei suoi primi racconti, temi tradizionali e inquietudini moderniste, in seguito Akutagawa si è rivolto alla propria vita per trarne il materiale per testi struggenti e drammatici.
Da Rasho¯mon e Nel bosco – da cui Kurosawa avrebbe ricavato uno dei suoi film piú celebri – fino a Vita di uno stolto e Il registro dei morti, i racconti di Akutagawa dipingono, con uno stile terso e dolente, un universo in cui l'uomo è costantemente minacciato dalla povertà, dalla follia, dall'avidità, dalla morte, ma in cui, improvvise, possono balenare la bellezza e la speranza.
Il risultato è un'opera complessa e sfumata la cui superficie smaltata e rilucente cela una sostanza amara, satirica, incredibilmente moderna.
AKUTAGAWA RYU¯NOSUKE (To¯kyo¯, 1° marzo 1892 - 24 luglio 1927) è stato uno dei piú importanti scrittori e critici giapponesi del secolo scorso. Al termine di una lunga crisi esistenziale, si suicidò a soli trentacinque anni. Ad Akutagawa è dedicato il piú prestigioso premio letterario giapponese.
«Accadde un giorno, al tramonto.
Sotto il Rasho¯mon, un servo attendeva che la pioggia cessasse. A parte lui, nessuno sostava sotto il grande portale. Solo una locusta si era posata su un'enorme colonna dalla vernice rossa scrostata in piú punti».
Il naso, Nel bosco, Rashomon e molti altri racconti, capolavori di melanconia e struggimento giapponesi. Racconti celeberrimi nei quali fluisce il suggestivo immaginario di Akutagawa, popolato da shogun e preti, vagabondi e contadini. Quello di un mondo che osserva con rammarico la decadenza dei valori della tradizione e tenta vanamente di opporsi allo spirito moderno che si stava diffondendo in Giappone.