Molte inchieste ci hanno parlato della famosa "zona grigia" tra criminalità e finanza, fatta di banchieri accondiscendenti, broker senza scrupoli, politici corrotti, malavitosi di seconda generazione laureati in Scienze economiche e ricevuti negli ambienti più lussuosi e insospettabili. Ma è difficile dar loro un volto, immaginarli nella vita quotidiana. Walter Siti, col suo stile mimetico e complice, sfrutta le risorse della letteratura per offrirci un ritratto ravvicinato di Tommaso: ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza; tutt'altro che privo di buoni sentimenti, forte di un edipo irrisolto e di inconfessabili frequentazioni. Intorno a lui si muove un mondo dove il denaro comanda e deforma; dove il possesso è l'unico criterio di valore, il corpo è moneta e la violenza un vantaggio commerciale. Conosciamo un'olgettina intelligente e una scrittrice impegnata, un sereno delinquente di borgata e un mafioso internazionale che interpreta la propria leadership come una missione. Un mondo dove soldi sporchi e puliti si confondono in un groviglio inestricabile, mentre la stessa distinzione tra bene e male appare incerta e velleitaria. Proseguendo nell'indagine narrativa sulle mutazioni profonde della contemporaneità, sulle vischiosità ossessive e invisibili dietro le emergenze chiassose della cronaca, Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente).
La nostra recensione
Pochi scrittori italiani come Walter Siti sanno immergersi nel magma bollente della nostra società per trarne dettagli essenziali ed evidenziare tutte le macchie e le magagne che vi si nascondono. Nei suoi ultimi romanzi ha scandagliato a fondo i terreni che ha di volta in volta calcato come “osservatore partecipante” - dal mondo della televisione a quello accademico, dalla borgata romana alla città e ai suoi recessi fatti di droga e sessualità - e ne ha sempre colto una tendenza demolitrice, quell’attesa dirompente che precede il crollo. Lo stesso avviene in Resistere non serve a niente in cui l’osservato speciale è il mondo della finanza, o per meglio dire quel perverso intreccio che si instaura tra denaro (tanto), sesso e crimine. La vita di Tommaso Ardicò è un paradigma perfetto di questa perversione. La sua nascita nella borgata romana, l’infanzia disadattata, un riscatto che non nasce dalla determinazione a liberarsi ma da una casualità criminale, e il successo negli affari, i legami illeciti, fino all’evidente disagio di sé che lo costringe a vuotare il sacco, a raccontare tutto, ad affidare la sua vita a un narratore. La bravura mimetica di Siti sta nell’attirare il lettore verso questo personaggio disgustoso, disturbante e disturbato, un criminale freddo e astuto che vive nel lusso e si alimenta di male. Forse non arriva a farcelo amare - eppure, perché no?, i lettori potrebbero anche restarne affascinati - ma a dargli un senso sì, a scoprirlo lentamente e a fare affiorare una curiosità, per quanto malsana e obliqua, nei confronti di quest’uomo deteriorato. Con i libri di Siti si riacquista il gusto del romanzo, cioè il piacere di lasciarsi trasportare da una narrazione fluente e naturale, senza profonde fratture nello scorrere della vicenda, grazie a una prosa attenta e limpida, ma anche così sospesa ed evocativa da rammentare i grandi romanzi dell’Ottocento europeo. Antonio Strepparola
Un testo di grande mestiere, con sprazzi di prosa brillante ma qualche momento di eccessiva rilassatezza nella costruzione della trama. L'ambientazione finanziaria risulta un po' forzata, ma la strana evoluzione di Tommaso Aricò si può leggere con profitto a prescindere dal sottotesto di denuncia delle seduzioni del nostro tempo.
Resistere non serve a niente
Enzosisifo - 16/05/2014 19:09
1/
5
Orribile da tutti i punti di vista. Pessima prosa, storia confusionaria e piena di tecnicismi che pochi capiranno. Insomma, non compratelo.
Resistere non serve a niente
fatturato500 - 20/01/2014 14:46
1/
5
Sicuramente un libro da leggere, non sempre scorrevole ma secondo me contiene notizie che e' giusto che ogni cittadino conosca.
Resistere non serve a niente
Claudio Casarosa - 26/08/2013 23:02
2/
5
Non mi è piaciuto per come è scritto, per il linguaggio finanziario che usa e che per un non addetto ai lavori risulta spesso davvero poco comprensibile, per le estreme contraddizioni caratteriali del protagonista che mi sembra un po' troppo ossessionato dal sesso inteso solo come sopraffazione fisica e o morale. Le stesse cose le sta scrivendo Saviano già da alcuni anni ma con una veridicità-credibilità maggiore, qui sembra quasi che l'autore getti il sasso ma poi nasconda la mano dietro la finzione narrativa del romanzo. Insomma non mi ha appassionato né convinto!
Resistere non serve a niente
Claudio Casarosa - 25/08/2013 10:52
2/
5
Non mi è piaciuto per come è scritto, per il linguaggio finanziario che usa e che per un non addetto ai lavori risulta spesso davvero poco comprensibile, per le estreme contraddizioni caratteriali del protagonista che mi sembra un po' troppo ossessionato dal sesso inteso solo come sopraffazione fisica e/o morale. Le stesse cose le sta scrivendo Saviano già da alcuni anni ma con una veridicità/credibilità maggiore, qui sembra quasi che l'autore getti il sasso ma poi nasconda la mano dietro la finzione narrativa del romanzo. Insomma non mi ha appassionato nè convinto!
mtrovato - 30/06/2014 23:54
Enzosisifo - 16/05/2014 19:09
fatturato500 - 20/01/2014 14:46
Claudio Casarosa - 26/08/2013 23:02
Claudio Casarosa - 25/08/2013 10:52