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Prima avventura della coppia Petra Delicado, ispettore della polizia di Barcellona, e del suo vice Fermin Garzon. Petra è emersa da poco da una crisi esistenziale ed è entrata in polizia dove, in quanto donna - sostiene lei -, è stata parcheggiata negli archivi fino a questo caso spinoso e scabroso: un violentatore seriale che lascia un tatuaggio sulle sue vittime. Garzon, invece, viene dalla Spagna più interna e pigra, Salamanca, e di lui, lento, grasso, leale, carico di esperienza e di pregiudizi, ma ricco di uno spirito sorprendentemente rapido nel superarli, Petra stenta a trovare la chiave interpretativa, la via d'accesso per superare le sue resistenze a dover ubbidire a una donna.

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Gialli, mistery e noir , Romanzi e Letterature » Gialli, mistery e noir

Editore Sellerio Editore Palermo

Collana La memoria

Formato Libro

Pubblicato 21/06/2002

Pagine 388

Lingua Italiano

Titolo Originale Ritos de muerte

Lingua Originale Spagnolo

Isbn o codice id 9788838917806

Traduttore M. Nicola

4 recensioni dei lettori  media voto 3  su  5
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Riti di morte luisa.miotello

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voto 1 su 5 Sono molto sorpresa delle recensioni positive, spesso entusiastiche, che vedo in giro. Io l'ho trovato un libro mediocre a voler essere gentili, pessimo se proprio devo essere sincera. I personaggi sono inverosimili e/o malamente caratterizzati. La protagonista, Petra, è insopportabile, volubile, lunatica e perennemente arrabbiata, il che mi andrebbe anche bene se avesse almeno una qualità positiva che compensi questi difetti e che mi renda più facile interessarmi a lei e al suo modo di vedere le cose ma non sono proprio riuscita a trovarla. Il caso praticamente si risolve da solo (grazie autrice/deus-ex-machina), non di certo per le abilità investigative di Petra la quale non sembra essere né portata né sembra avere alcuna passione per il proprio lavoro e si limita a fare quello che suggerisce il povero vice-ispettore Garzòn, peraltro neanche tanto brillante nemmeno lui. Nessuno (e dico nessuno) vuole collaborare con la polizia. Praticamente la Guardia Civil sembra una banda di supereroi tipo Batman che si trovano tutta la società civile contro: vittime, colpevoli, parenti, testimoni, tutti accomunati da un inspiegabile odio ancestrale nei confronti degli ufficiali dell'ordine pubblico. I dialoghi sono pessimi, irreali, nessuno parla così, ricchi di luoghi comuni e di banalità che vengono fatte passare come grandi perle di saggezza. L'etica giornalistica e il ruolo fondamentale del giornalismo in una società democratica sono concetti del tutto estranei all'autrice che preferisce fare di tutta l'erba un fascio prendendo un giornalismo alla "Porta a Porta" come esempio dell'intera categoria. Non c'è nessuna empatia per le vittime, nessun tentativo di riflettere anche solo per un secondo su quello che possa significare essere vittime di uno stupro e per una donna indagare su un caso del genere. Situazioni ed espressioni ricorrono con una frequenza tale da farti dubitare della capacità tanto immaginativa quanto espressiva dell'autrice oltre che della traduttrice alla quale qualcuno dovrebbe spiegare che "d'ogni modo" non esiste, si dice "AD ogni modo" e che in italiano corrente colazione e pranzo sono due cose ben diverse. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso per me è stata la questione della nuova moglie del primo ex-marito di Petra: a pagina 65 viene nominata per la prima volta come "Elvira" e addirittura Petra si ferma a considerare quanto questo sia un nome che "suona bene" a differenza del proprio e ciò funge da spunto per renderci partecipi di un aneddoto che ci permette di fare luce sulle dinamiche del suo primo matrimonio. Perciò, a maggior ragione, sono rimasta assolutamente allibita quando a pagina 228 il nome della neo-sposina diventa magicamente "Gloria". Mi chiedo se Sellerio abbia almeno letto il libro prima di stamparlo.. E non dimentichiamoci dell'occhio nero di Petra che guarisce magicamente nel giro di una notte. Insomma non si salva nessuno qui: autrice, traduttrice, redattore, editore..ma dove avete tutti la testa?!
Riti di morte fabioresti

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voto 3 su 5 Discreto esordio per questa ispettrice di polizia di Barcellona e il suo vice. La coppia funziona compensandosi reciprocamente e inaugurando una collezione di avventure. Ho letto i primi tre libri, poi la serie stanca se non ti appassioni.
Riti di morte

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voto 4 su 5 Ottimo inizio per questa coppia di protagonisti veramente azzeccata. Il libro è ben scritto con dialoghi interessanti, e divertenti. Petra è una donna stupenda, indipendente, di cultura e anche un'abile investigatrice. Penso che leggerò anche tutti gli altri.
Riti di morte

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voto 4 su 5 Ironico, divertente, davvero una lettura piacevole.

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