Enrico Metz ha lavorato ai vertici di una delle più grandi imprese del paese ed è stato testimone di un drammatico crac finanziario. Ha conosciuto il mondo, dalla parte del potere. Ora ha deciso di tornare a vivere nella deserta casa di famiglia, di ridurre il lavoro a poche consulenze e di rimodellare la propria esistenza borghese intorno a un inedito sentimento del tempo: inedito per lui, per gli amici che ha ritrovato dopo anni di lontananza, per la sua dispersa famiglia. Esperto di legislazione internazionale, Metz riesce a procurarsi un manipolo di clienti locali. Contemporaneamente il suo universo si popola di complici presenze femminili: la moglie Ivana via via sempre più vicina, Rita segretaria e governante, Eleonora bellissima figlia dell'amico Alberto. Il suo ritorno in città non è però passato inosservato, i papaveri della politica lo vorrebbero alleato e gli offrono un'importante carica amministrativa. Metz può solo rifiutare con nettezza e semplicità scatenando così sconcerto, sospetto e inimicizia. Alla logica del conflitto antepone la strategia di una diversa percezione di sé. Il rumore del mondo svanisce e per Metz comincia una progressiva rarefazione di atti ed emozioni, che non ha nulla di malinconico ma è semmai una preparazione alla pace, un omaggio estremo, potente, alla vita e alla bellezza.