Un poeta affermato che rivela di avere sempre parafrasato le sue composizioni da testi di sltri autori. un aspirante poeta, che perde ogni senso della misura quando deve collaborare ad una rivista religiosa e ne provoca la chiusura. Un'assistente sociale che, persa nel suo linguaggio tecnico vive come torti personali quei casi umani che non ritengono risolti i propri problemi dopo averla incontrata. Un giornalista che dirige un giornale ispirato a Barabba. Un impiegato postale che, distrutti modem, stampante e cellulare, attraversa in incognito l'Italia convinto di esere tenuto costantemente sotto controllo da un potere supremo, capace non solo di rintracciarci se usiamo un qualsiasi strumento informatico, ma anche di determinare le condizioni climatiche di tutto il mondo. tre bambine macedoni che piangono ascoltando I ricchi e i poveri, complotti planetari per il controllo dei fast food combattuti a colpi di pandemie, componimenti poetici dedicati alla flatulenza, si dipana un tragicomico ed inquietantemente possibile incrocio di esistenze accumunate dal vivere in un Paese dove niente è come dovrebbe e poche cose sono come sembrano.
Ho preferito il Ferrero di Classe terminale e Busnunc, più personali e sentiti. Ma anche questa divagazione nel mondo della pseudo-cultura è godibilissima, lo stile è sempre efficace e alcune trovate confermano che Ferrero è la voce ironica più efficace degli ultimi anni.
Rubò sei cervi nel parco del re
Anonimo - 12/12/2008 11:00
5/
5
Un fulminante excursus nelle ipocrisie e nelle nevrosi dell'Italia odierna! Indicato per chi non crede nei concosrsi letterari, nell'informazione pilotata, nelle scie chimiche, nell'aviaria eccetera... e soprattutto per chi non teme di ammettere che si diverte di più con Diana Est che con Branduardi!
Rubò sei cervi nel parco del re
Anonimo - 12/12/2008 09:33
5/
5
Una sferzata vigorosa contro lo pseudointellettualismo del nostro paese, un dissacrante elogio dell'effimero (Diana Est! Grande Ferrero!) per smascherare la povertà culturale della nostra povera patria. E un finale ''on the road'' un po' gratuito ma molto divertente.
Rubò sei cervi nel parco del re
Anonimo - 16/05/2008 14:24
5/
5
La prosa è molto scorrevole ele trovate non mancano. Credo che ognuno avrà le sue preferenze, le mie vanno all'idea di chiamare un giornale ''Barabba libero'' e alla trovata del poeta famoso che rivela di non aver mai scritto una poesia! Meno divertente ma di grande attualità il folle che rivela complotti su scie chimiche, cambiamenti climatici e McDonald. Lettura consigliata!!!
Anonimo - 02/03/2012 20:54
Anonimo - 12/12/2008 11:00
Anonimo - 12/12/2008 09:33
Anonimo - 16/05/2008 14:24