DAL LIBRO: Oh, ne avevo avuto abbastanza! Non volevo più ricominciare. Ma, dice il proverbio: chi ha bevuto berrà. E, sei anni dopo, tornavo allo Spiritismo; con altro animo però, con altri intenti. Oramai avevo la convinzione che quei fenomeni spiritici fossero stati dei fenomeni di sonnambulismo [129] più complicati e più elevati degli altri. I passaggi che li avevano prodotti, non eran serviti anche a domarli? La legge similia similibus avea trovato in quel caso un'applicazione impreveduta.
Ne è proprio sicuro? mi disse una volta un prete, gran spiritista. Oh, bella! Lei turava ben bene gli orecchi della sua sonnambula, e poi si stupiva che quella più non ci sentisse! Ma i suoi passaggi non facevano altro: le turavano gli orecchi, interrompevano ogni communicazione fra lo spirito e lei.... E i picchi, come lei li spiega?
Veramente quei picchi mi lasciavano perplesso. Tanto più perplesso quanto più recise erano già diventate [130] le mie opinioni intorno al mondo di là.